Cassazione penale Sez. II sentenza n. 47153 del 27 novembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:47153PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere disposto dal giudice quando ricorrono i presupposti di cui all'art. 321 c.p.p., ovvero il fumus commissi delicti e il periculum in mora, anche in assenza di un diretto coinvolgimento del soggetto nel reato ipotizzato, purché vi siano elementi che consentano di ritenere che i beni da sottoporre a cautela siano il frutto o il profitto dell'attività illecita. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tali presupposti, deve effettuare un giudizio prognostico sulla base degli elementi acquisiti, senza che sia necessaria la prova certa della responsabilità dell'indagato. Pertanto, il sequestro preventivo può essere legittimamente disposto anche quando il soggetto nei cui confronti è adottata la misura cautelare non risulti direttamente coinvolto nel reato, purché vi siano elementi che consentano di ritenere che i beni da sottoporre a cautela siano il frutto o il profitto dell'attività illecita, come nel caso in cui il soggetto abbia ricevuto somme di denaro in un contesto temporalmente prossimo alla commissione del reato, senza che tale circostanza risulti giustificata da valide ragioni. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'adozione del sequestro preventivo, non è tenuto a dare una risposta esaustiva a tutte le deduzioni difensive, essendo sufficiente che la motivazione sia logica e coerente con gli elementi di fatto acquisiti, senza che sia necessario un puntuale riscontro di tutte le argomentazioni difensive, purché queste non risultino decisive ai fini della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - est. Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 27/2013 del Tribunale di Ancona Sezione Riesame ed Appelli in data 07.05.2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

sentita la relazione della causa fatta dal consigliere dott. ((omissis));

udita la requisitoria del sostituto procuratore generale dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo che il ricorso fosse dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

Nell'ambito del p…

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