Il danneggiamento di beni pubblici, anche di modesto valore economico, integra il reato di danneggiamento aggravato, non essendo sufficiente a escludere la rilevanza penale la mancanza di una significativa modificazione strutturale o funzionale degli oggetti danneggiati. La valutazione della gravità del fatto e della concessione di attenuanti deve tenere conto della pluralità degli oggetti danneggiati, della reiterazione di condotte analoghe e della complessiva pericolosità sociale del reo, senza che la mera enunciazione di principi astratti possa costituire motivo di censura della motivazione della sentenza. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza e l'entità del danno, può legittimamente fare riferimento alle deposizioni testimoniali degli agenti di polizia penitenziaria, senza essere vincolato all'assunzione di ulteriori mezzi di prova richiesti dalla difesa, la cui decisione è rimessa alla sua discrezionalità.