Il silenzio serbato dall'amministrazione competente sulla richiesta di autorizzazione paesaggistica per interventi di lieve entità, presentata ai sensi dell'art. 146, comma 9, del d.lgs. n. 42/2004, costituisce un inadempimento che determina l'obbligo per l'amministrazione di provvedere entro il termine di 60 giorni previsto dall'art. 10 del d.P.R. n. 31/2017. Decorso tale termine senza che l'amministrazione si sia pronunciata, il richiedente può adire il giudice amministrativo per ottenere l'accertamento dell'obbligo di provvedere e la conseguente condanna dell'amministrazione al rilascio dell'autorizzazione richiesta. Tuttavia, l'intervenuta emanazione del provvedimento autorizzativo, ancorché tardiva, determina la cessazione della materia del contendere, senza che ciò esima il giudice dal pronunciarsi sulle spese di lite, le quali vanno poste a carico dell'amministrazione in applicazione del principio della soccombenza virtuale, qualora il ricorso originario risultasse meritevole di accoglimento in assenza della sopravvenienza provvedimentale.