Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 2630 del 23 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:2630PEN

Massima

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Il giudice di appello, nel riformare la sentenza di primo grado che abbia escluso una circostanza aggravante contestata all'imputato, è tenuto a rideterminare la pena complessiva in diminuzione, non potendo confermare la medesima pena irrogata in primo grado. Ciò in applicazione del divieto di reformatio in peius, che riguarda non solo il risultato finale della pena, ma anche tutti gli elementi autonomi che concorrono alla sua determinazione. Pertanto, l'esclusione di una circostanza aggravante in appello impone al giudice di ricalcolare la pena in misura inferiore rispetto a quella inflitta in primo grado, non potendo mantenere invariata la sanzione nonostante la ritenuta minor gravità del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MONTAGNI Andrea - Presidente

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. RICCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. D'ANDREA Alessandro - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/07/2021 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DANIELA DAWAN;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ORSI LUIGI, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Caltanissetta, in parziale riforma della sentenza pronunciata dal Gup del…

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