Il diniego di un permesso di costruire per la realizzazione di un intervento straordinario di demolizione e ricostruzione di un fabbricato residenziale, con incremento volumetrico nei limiti del 35% e destinazione minima del 20% del volume ad uso agricolo, ai sensi della legge regionale n. 19/2009 (c.d. "Piano Casa"), non è soggetto alla formazione del silenzio-assenso, in quanto tale fattispecie non rientra nel paradigma normativo del silenzio-assenso di cui all'art. 20 del d.P.R. n. 380/2001, ma configura piuttosto un caso di silenzio-inadempimento, per il quale l'inerzia della pubblica amministrazione non determina l'automatica formazione di un provvedimento implicito di accoglimento dell'istanza. Ciò in quanto la normativa sul "Piano Casa" prevede una specifica procedura e un contenuto provvedimentale tipizzato di rigetto o di assenso, non riconducibile al meccanismo del silenzio-assenso. Pertanto, l'annullamento in autotutela del provvedimento di diniego, con il conseguente riesame della domanda di permesso di costruire, determina la cessazione della materia del contendere, non essendo più ravvisabile un interesse attuale e concreto del ricorrente all'annullamento del provvedimento impugnato.