Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 49991 del 10 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:49991PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare perde efficacia e determina l'inammissibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il venir meno della misura applicata ha rilievo assorbente e non necessita di ulteriori pronunce accessorie in tema di spese. Il principio di diritto affermato è che il venir meno della misura cautelare, per qualsiasi ragione, comporta l'inammissibilità del relativo gravame, in quanto viene meno l'interesse all'impugnazione. Ciò in quanto il ricorso avverso il provvedimento cautelare ha carattere strumentale e accessorio rispetto alla misura applicata, la cui cessazione determina l'estinzione del relativo procedimento incidentale. La massima esprime quindi il principio per cui l'impugnazione di un provvedimento cautelare diviene inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse, qualora la misura applicata venga meno per qualsiasi ragione, senza necessità di ulteriori pronunce accessorie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massim - rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/06/2019 della Corte di appello di Venezia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)).
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. (OMISSIS) ha presentato ricorso avverso l'ordinanza della Corte di appello di Venezia in data 06/06/2019, con cui in sostituzi…

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