Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: La mancata tempestiva impugnazione di un atto amministrativo presupposto, avente contenuto immediatamente lesivo, comporta l'inammissibilità del ricorso successivamente proposto avverso gli atti consequenziali, anche qualora questi ultimi siano astrattamente impugnabili. Ciò in quanto il principio della prevalenza della lex specialis della procedura non è applicabile agli atti di natura privatistica, come il contratto concluso tra le parti, che intervengono a gara già esaurita e non sono pertanto assimilabili agli atti amministrativi. In particolare, la sentenza afferma che la mancata tempestiva impugnazione della delibera n. 449 del 25 novembre 1999, che aveva limitato a 5 anni la durata della concessione in favore del ricorrente, comporta l'inammissibilità del ricorso proposto avverso gli atti successivi di diffida all'interruzione dell'attività di parcheggio e di programmazione di un sopralluogo, in quanto tali atti trovano il loro fondamento nell'originario contratto di concessione, la cui durata era stata fissata in 5 anni. Il principio della prevalenza della lex specialis della procedura non può essere invocato per disapplicare tale contratto, in quanto esso ha natura privatistica e non amministrativa, essendo intervenuto a gara già esaurita.