Il recupero di rifiuti in procedura semplificata ai sensi dell'art. 216 del D.Lgs. n. 152/2006 può essere autorizzato anche in zone non espressamente destinate a tale attività dallo strumento urbanistico, purché l'impianto sia compatibile con le caratteristiche dell'area e non vi siano specifiche ragioni ostative alla sua ubicazione. L'art. 196, comma 3, del medesimo decreto, che privilegia la realizzazione di impianti di smaltimento e recupero in aree industriali, costituisce un mero criterio preferenziale e non un vincolo assoluto, essendo necessaria una valutazione in concreto dell'area prescelta. Inoltre, la pregressa destinazione d'uso produttiva dell'immobile, anche se successivamente modificata dallo strumento urbanistico, non osta all'insediamento dell'attività di recupero rifiuti, potendo il titolare essere tenuto ad effettuare gli interventi necessari per adeguarsi alle nuove funzionalità.