Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 della legge sugli stupefacenti, richiede la prova di un vincolo associativo stabile e duraturo tra i partecipi, caratterizzato da un programma criminoso comune e da un contributo causale e funzionale di ciascun associato alla realizzazione degli scopi dell'associazione. La mera commissione di reati fine, anche se ripetuti nel tempo, non è di per sé sufficiente a integrare la fattispecie associativa, essendo necessario accertare il concreto apporto del singolo imputato al mantenimento e al rafforzamento del sodalizio criminoso. Inoltre, il giudice di merito deve motivare in modo esauriente e logico il ruolo e il contributo causale di ciascun imputato alla vita e alle attività dell'associazione, senza poter desumere automaticamente la partecipazione associativa dalla sola commissione dei reati fine. Il mero coinvolgimento in episodi di spaccio di droga, anche se inseriti in un contesto di traffici illeciti più ampio, non integra necessariamente la fattispecie associativa, dovendo il giudice verificare la sussistenza di un vincolo associativo stabile e duraturo, nonché l'effettivo contributo del singolo imputato al perseguimento degli scopi del sodalizio criminoso.