Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22135 del 26 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:22135PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'utilizzabilità delle dichiarazioni rese spontaneamente dalla persona nei cui confronti vengono svolte le indagini ai sensi dell'art. 350, comma 7, c.p.p., non può limitarsi a considerare il solo dato temporale intercorrente tra l'intervento degli inquirenti e l'assunzione delle dichiarazioni, ma deve procedere a un esame complessivo del contesto in cui le stesse sono state rese, tenendo conto di tutti gli elementi, anche di natura logica, a sua disposizione, al fine di verificare in concreto se fosse effettivamente ravvisabile il carattere di spontaneità, ovvero se si fosse in presenza di dichiarazioni indotte. Il requisito della spontaneità, infatti, non può essere desunto automaticamente dalla qualificazione attribuita dalla polizia giudiziaria, ma deve essere oggetto di un accertamento rigoroso da parte del giudice, garante della legalità del procedimento, il quale è tenuto a rilevare d'ufficio l'eventuale difetto di spontaneità, in quanto ciò comporterebbe l'inutilizzabilità assoluta delle dichiarazioni anche nel giudizio abbreviato. Pertanto, il mero dato temporale non è di per sé sufficiente a escludere la spontaneità delle dichiarazioni, dovendosi invece valutare il contesto complessivo in cui sono state rese, comprensivo dei tempi necessari per gli adempimenti di polizia giudiziaria, quali l'identificazione dei dichiaranti, il fotosegnalamento, il reperimento di un interprete e l'accertamento della falsità dei documenti. Solo all'esito di tale valutazione complessiva, il giudice potrà affermare o negare la sussistenza del requisito della spontaneità, dando conto in modo congruo ed adeguato della propria motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA;
nei confronti di:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1414/2015 TRIB. LIBERTA' di ROMA, del 21/05/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)) NOVIK;
sentite le conclusioni del PG Dott. CORASANITI Giuseppe che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza.
RILEVATO IN FATTO
1. Con ordinanza del 21 maggio 2015 il Tribunale del riesame di Roma, accogliendo la richiesta propo…

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