Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza sindacale contingibile ed urgente, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Ai fini dell'emanazione di ordinanze contingibili ed urgenti da parte del Sindaco ex art. 54 TUEL, volte a prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica, la legittimazione passiva sussiste in capo al soggetto che ha un rapporto diretto con il bene, in quanto proprietario o gestore, a prescindere dall'accertamento della responsabilità nella produzione del fattore di pericolo. L'ordinanza può quindi essere rivolta al soggetto che si trova in grado di eliminare la situazione di rischio, salva la possibilità di rivalsa nei confronti dei responsabili. 2. I presupposti per l'adozione di un'ordinanza sindacale contingibile e urgente sono: la presenza di un fatto imprevedibile, eccezionale o straordinario che mette in pericolo la sicurezza e l'incolumità pubblica, rispetto al quale i mezzi giuridici ordinari appaiono inidonei; l'urgenza, intesa come sussistenza di un pericolo incombente da fronteggiare nell'immediatezza; il rispetto del principio di proporzionalità, l'obbligo di congrua ed adeguata motivazione, ed il rispetto dei principi generali dell'ordinamento. 3. Ai fini della legittimità dell'ordinanza, è irrilevante che la fonte del pericolo risalga nel tempo, essendo sufficiente che la situazione di pericolo sussista al momento dell'adozione del provvedimento e che questo sia idoneo a porvi rimedio.