Consiglio di Stato sentenza breve n. 5480 del 2014

ECLI:IT:CDS:2014:5480SENB

Massima

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Il Comune, in qualità di proprietario di locali ad uso commerciale situati all'interno della Galleria Vittorio Emanuele II, può legittimamente disciplinare con atti regolamentari generali ed astratti le modalità di subentro di nuovi concessionari nei rapporti concessori in corso, prevedendo il pagamento di un canone raddoppiato rispetto a quello precedentemente corrisposto dal concessionario cedente. Tale previsione, lungi dal costituire una limitazione della libertà di iniziativa economica o della concorrenza, rappresenta una ragionevole modalità di valorizzazione del patrimonio pubblico, nel rispetto dei principi di buona amministrazione e di tutela del decoro del bene monumentale, senza peraltro incidere sull'obbligo di indire periodiche gare pubbliche per l'affidamento delle concessioni. L'Amministrazione comunale, infatti, può legittimamente perseguire l'obiettivo di massimizzare le proprie entrate derivanti dall'utilizzo dei beni di sua proprietà, purché nel rispetto della normativa vigente, senza che ciò possa ritenersi in contrasto con i principi di libera concorrenza e di parità di trattamento tra gli operatori economici. La possibilità concessa ai concessionari di cedere il proprio rapporto concessorio, previo consenso dell'Amministrazione e pagamento di un canone raddoppiato, costituisce anzi un'ulteriore opportunità attribuita agli stessi, in precedenza non contemplata, e non una limitazione della loro libertà di iniziativa economica.

Sentenza completa

N. 07805/2014
REG.RIC.

N. 05480/2014REG.PROV.COLL.

N. 07805/2014 REG.RIC.

N. 07989/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm.
sul ricorso numero di registro generale n. 7805 del 2014, proposto dal Comune di Milano, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonello Mandarano, Ruggero Meroni e Raffaele Izzo, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Raffaele Izzo in Roma, Lungotevere Marzio, n. 3;

contro

La s.r.l. Viganò Alta Moda, rappresentata e difesa dagli avvocati Claudio Sala, Maria Sala e Stefano Gattamelata, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Stefano Gattamelata in Roma, via di Monte Fiore, n. 22;

sul ricorso numero di registro generale 7989 del 2014, proposto dall’Associazione…

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