Consiglio di Stato sentenza n. 8600 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:8600SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive realizzate su suolo pubblico, ai sensi dell'art. 35 del d.P.R. n. 380 del 2001, ha carattere vincolato e non richiede una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico, né una comparazione con gli interessi privati coinvolti, né una motivazione sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto ed attuale alla demolizione. L'interesse pubblico alla repressione dell'abuso edilizio è in re ipsa, per cui non possono assumere rilievo differenti valutazioni, quali l'eventuale affidamento generato nel privato per la decorso del tempo dalla realizzazione delle opere abusive, in quanto il tempo non può legittimare in via di fatto una situazione di illecito permanente. Pertanto, l'ordine di demolizione di opere edilizie abusive realizzate su suolo pubblico è sufficientemente motivato con la sola affermazione dell'accertata abusività dell'opera, senza necessità di ulteriori valutazioni. Inoltre, ai fini della legittimità dell'ordine di demolizione, l'Amministrazione non è tenuta a dimostrare la proprietà pubblica del suolo, essendo sufficiente che l'area non risulti di proprietà privata sulla base delle risultanze catastali, salvo che il privato non fornisca la prova contraria, mediante la dimostrazione di un titolo di proprietà idoneo a superare le risultanze catastali.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/10/2023

N. 08600/2023REG.PROV.COLL.

N. 01144/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1144 del 2020, proposto da
Antonio De Simini e Rosa Sibilio, rappresentati e difesi dall'avvocato Mario Reffo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Napoli in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Antonio Andreottola e Gabriele Romano, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Luca Leone in Roma, via Appennini n. 46;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Quarta) n. 03151/2019, resa tra le parti;

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