Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25200 del 17 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:25200PEN

Massima

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La misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza può essere applicata solo in presenza di una pericolosità sociale attuale del proposto, da valutarsi sulla base di elementi specifici e concreti, debitamente motivati dal giudice. La mera indicazione di pregressi elementi sintomatici di pericolosità non è sufficiente, essendo necessario che il giudice indichi gli specifici elementi che, al momento della decisione, giustificano il giudizio di attuale pericolosità sociale. L'omissione di tale motivazione integra violazione di legge, censurabile in sede di legittimità. La revoca successiva della misura non fa venir meno l'interesse del proposto all'impugnazione, in quanto le conseguenze negative della misura permangono anche dopo la sua cessazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) ME. GA. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 26/09/2008 CORTE APPELLO di CATANZARO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. STABILE Carmine, che ha chiesto di dichiarare il ricorso inammissibile.

CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO

Con decreto 26/09/2008 la Corte di Appello di Catanzaro confermava il decreto 04/12/1996 del Tribunale di Cosenza, con il quale era s…

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