Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46336 del 16 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:46336PEN

Massima

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Il reato di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, realizzato mediante false dichiarazioni finalizzate all'ottenimento di un contributo pubblico, è assorbito e ricompreso nel più grave reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche di cui all'art. 316-ter c.p., comma 2, il quale prevede una soglia minima di rilevanza penale in relazione al valore del beneficio conseguito. Pertanto, qualora il valore del beneficio non raggiunga tale soglia, il fatto integra una mera violazione amministrativa e non il reato di falsità ideologica, in applicazione del principio di specialità di cui all'art. 9 della L. n. 689/1981. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a qualificare il fatto ai sensi dell'art. 316-ter c.p., comma 2, e a dichiarare che il fatto non è previsto dalla legge come reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore Generale presso la Corte di appello di Bologna;

avverso la sentenza emessa il 14-12-07 dal Gip presso il Tribunale di Rimini;

nel procedimento a carico di:

Di. La. Gr. nata il (OMESSO).

Visti gli atti, il provvedimento denunciato ed il ricorso.

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giuliana Ferrua;

Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale che ha concluso per l…

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