Il diritto di proprietà, tutelato dall'art. 841 c.c., include la facoltà del proprietario di recingere il proprio fondo, senza necessità di alcun titolo abilitativo, salvo il rispetto delle distanze previste dalla normativa vigente. Pertanto, una disposizione urbanistica comunale che imponga una distanza minima di 5 metri dalle strade vicinali per la realizzazione di recinzioni, senza che tale prescrizione sia funzionale alla tutela di interessi pubblici costituzionalmente garantiti, quali la sicurezza stradale, è da ritenersi illegittima per eccesso di potere e per violazione del diritto di proprietà. Il vincolo conformativo, per essere legittimo, deve trovare adeguata giustificazione causale nella normativa di settore, come nel caso delle distanze previste dal Codice della strada e dal relativo regolamento, le quali sono funzionali alla tutela della circolazione e della sicurezza pubblica. Diversamente, il vincolo imposto dalla pianificazione urbanistica, se non ancorato a tali finalità, assume una connotazione espropriativa, non assistita dal necessario indennizzo. Pertanto, l'ordine di demolizione di una recinzione realizzata in violazione di una simile prescrizione urbanistica, nonché i provvedimenti sanzionatori conseguenti, devono essere annullati, in quanto fondati su una disposizione illegittima.