Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31044 del 21 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:31044PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare ai fini dell'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, deve essere valutato dal giudice in modo concreto e specifico, non potendo essere desunto esclusivamente dalla gravità del titolo di reato contestato, ma richiedendo un'autonoma e approfondita analisi della personalità dell'indagato, delle modalità esecutive del fatto, della sua professionalità criminale e dei precedenti specifici, al fine di accertare l'attualità e la concretezza del rischio di commissione di ulteriori reati della stessa specie. Inoltre, il giudice deve motivare adeguatamente l'adeguatezza e la proporzionalità della misura cautelare applicata, rispetto alle esigenze cautelari emerse, e l'insufficienza di misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, a contenere la capacità criminale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 27/05/2015 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Angela Tardio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Orsi Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 28 aprile 2015 il Giudice per le indagini preliminari d…

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