Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42093 del 2 novembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:42093PEN

Massima

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Il provvedimento di sequestro e restituzione di beni, emesso ai sensi del combinato disposto degli articoli 127 e 263, comma 5, del codice di procedura penale, non è impugnabile con ricorso per cassazione, se non per vizi di carattere procedurale inerenti il mancato rispetto delle forme e del principio del contraddittorio stabiliti a pena di nullità dalla legge. Il giudice di legittimità non può sindacare nel merito la motivazione del provvedimento, come la pretesa carenza, contraddittorietà o illogicità della stessa, in quanto tali vizi non sono deducibili in questa sede. Il ricorso per cassazione avverso il provvedimento di sequestro e restituzione, pertanto, deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma equitativamente determinata in favore della cassa delle ammende, qualora il ricorso risulti manifestamente infondato e privo di giustificazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BI. SY. PA. nata il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del 30/03/2009 del Tribunale di Roma;

Visti gli atti, l'ordinanza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAGO Geppino;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GIALANELLA Antonio che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO

Con ordinanza del 30/3/2009, il g.i.p. del Tribunale di Roma, accogliendo, …

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