Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2998 del 24 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:2998PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra più reati di partecipazione ad associazione di stampo mafioso può essere riconosciuta quando, oltre alla contiguità temporale e all'analogia dei titoli di reato, emergano ulteriori elementi sintomatici di un disegno criminoso unitario, quali la natura dei sodalizi, la loro concreta operatività e continuità nel tempo, i legami tra i promotori e i partecipi delle diverse organizzazioni, nonché l'omogeneità dei reati-fine perseguiti. A tal fine, il giudice dell'esecuzione è tenuto a un'approfondita disamina delle risultanze processuali, senza limitarsi ad affermazioni apodittiche, al fine di verificare se i reati per i quali è stata invocata la continuazione possano effettivamente considerarsi espressione di un medesimo programma criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 28/05/2019 del TRIBUNALE di TARANTO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. TALERICO PALMA;
lette le conclusioni del PG Dr. DI LEO Giovanni, che ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza del 28 maggio 2019, il Tribunale di Taranto, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava l'istanza formulata dell'interesse di (OMISSIS), …

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