La decadenza dall'assegnazione di un alloggio di edilizia sociale può essere disposta dall'amministrazione competente per due autonome ragioni: il volontario abbandono dell'alloggio per un periodo superiore a tre mesi, ai sensi dell'art. 17, comma 1, lett. c), della legge regionale n. 3 del 2010, e l'accumulo di una morosità superiore a tre mesi senza giustificato motivo, ai sensi dell'art. 17, comma 1, lett. d), della medesima legge. Pertanto, anche laddove risultasse infondato il motivo di gravame relativo al volontario abbandono, il provvedimento di decadenza rimarrebbe comunque legittimo qualora fosse sorretto dall'autonoma ragione della morosità non incolpevole, non contestata dal ricorrente. Il principio di diritto è che il provvedimento plurimotivato, fondato su più autonome ragioni giustificatrici, non può essere caducato per l'accoglimento di un solo motivo di gravame, dovendosi in tal caso ritenere comunque sussistente l'altra autonoma motivazione non impugnata. Tale principio trova applicazione anche nel giudizio amministrativo, in quanto il giudice non può annullare un provvedimento plurimotivato sulla base della sola fondatezza di uno dei motivi di ricorso, quando permanga un'altra autonoma ragione giustificatrice non contestata.