Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15078 del 2 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15078PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il provvedimento restrittivo della libertà personale e l'ordinanza che decide sul riesame sono strettamente collegati e complementari, con la conseguenza che, laddove si faccia questione della sufficienza, congruità ed esattezza delle indicazioni concernenti gli indizi e le esigenze cautelari, il Tribunale del riesame ha il dovere di integrare e sanare la motivazione insufficiente del provvedimento impugnato, senza poterne disporre l'annullamento per difetto di motivazione. Infatti, la motivazione "per relationem" di un provvedimento giudiziale può considerarsi legittima quando faccia riferimento ad altro atto del procedimento, la cui motivazione risulti congrua rispetto all'esigenza di giustificazione propria del provvedimento di destinazione, fornisca la dimostrazione che il giudice ha preso cognizione del contenuto delle ragioni del provvedimento di riferimento ritenendole coerenti con la sua decisione, e l'atto di riferimento sia conosciuto dall'interessato o almeno a lui ostensibile. Inoltre, in materia di misure cautelari, non è nulla per difetto assoluto di motivazione l'ordinanza applicativa di una misura coercitiva in cui sia trasfusa integralmente e alla lettera la richiesta del pubblico ministero, sempre che risulti che il giudice abbia preso cognizione del contenuto delle ragioni dell'atto incorporato ritenendole coerenti alla sua decisione e che al giudice del riesame e a quello di legittimità, nell'ambito delle rispettive competenze, sia consentito di controllare il quadro indiziario e la correttezza dell'iter logico seguito dal giudice di prime cure. Pertanto, il Tribunale del riesame non può annullare il provvedimento cautelare impugnato per difetto di motivazione, potendo solo provvedere integrativamente ad un'autonoma valutazione del quadro indiziario già conosciuto dal giudice per le indagini preliminari, al fine di sanare eventuali carenze motivazionali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo Liber - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margheri - rel. Consigliere

Dott. LOMBARDO Luigi - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pubblico Ministero del Tribunale di Lecce;

nel proc. a carico di:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso il provvedimento del Tribunale del riesame di Lecce, datato 11.6.2013;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Margherita B. Taddei;

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. Galli Massimo, che ha concluso per l'annullamento con rinvio …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.