La sospensione dei termini di custodia cautelare può essere disposta dal giudice quando, in presenza di circostanze che rendono impossibile la chiusura del dibattimento e la pronuncia della sentenza entro i termini ordinari, sussistano esigenze processuali di particolare complessità, quali la gravità dei reati contestati, il numero degli imputati e dei capi di imputazione, la complessità della discussione e la necessità di approfondire questioni procedimentali e sostanziali attinenti al giudizio, senza che sia necessaria una effettiva rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale. Tale provvedimento non è precluso dal giudicato formatosi su precedenti richieste di sospensione, ove le precedenti pronunce abbiano riguardato profili di mera procedura e non la valutazione della sussistenza dei presupposti di legge per la sospensione. Il contraddittorio deve essere comunque instaurato con la convocazione delle parti, senza che sia necessaria la convocazione personale dell'imputato oltre a quella del suo difensore.