Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34511 del 10 settembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:34511PEN

Massima

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La confisca dei beni prevista nell'ambito del procedimento di prevenzione, pur non avendo carattere sanzionatorio né di provvedimento di prevenzione, rientra in un "tertium genus" equiparabile alla misura di sicurezza di cui all'art. 240 c.p., comma 2, e pertanto può essere disposta anche in caso di sopravvenuta morte del soggetto proposto, purché siano rimasti accertati i presupposti di pericolosità qualificata dello stesso e non sia dimostrata la legittima provenienza dei beni. Tale misura, volta al "prosciugamento" delle ricchezze mafiose, non è caducata né inibita dalla morte del proposto, in quanto i beni in questione costituiscono in sé uno strumento di sviluppo dell'organizzazione criminale e sono pertanto pericolosi a prescindere dalla "persistenza in vita" del soggetto. Pertanto, la previsione normativa che i provvedimenti di sequestro e confisca siano adottati prima della cessazione della misura di prevenzione personale va intesa in riferimento all'inizio della procedura finalizzata a tale adozione, mentre resta indifferente il momento della sua conclusione, salvo il rispetto del termine di cui all'art. 2-ter, comma 3, della L. 575/1965. Il sindacato di legittimità sui provvedimenti in materia di prevenzione è limitato alla violazione di legge e non si estende al controllo dell'iter giustificativo della decisione, a meno che questo sia del tutto mancante, nel qual caso ci sarebbe comunque violazione di legge. Nella valutazione della legittima provenienza dei beni, il giudice di merito può legittimamente disattendere le allegazioni difensive e le prove offerte, qualora ritenga che le stesse non siano idonee a superare le presunzioni di cui all'art. 2-bis della L. 575/1965 e le risultanze degli accertamenti peritali, purché la motivazione in tal senso non sia manifestamente illogica o apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

3) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

4) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 182/2008 CORTE APPELLO di PALERMO, del 10/10/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ARTURO CORTESE;

lette le conclusioni del PG Dott. Izzo Gioacchino che chiede rigettarsi il ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

1.- Con decreto d…

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