Cassazione penale Sez. I sentenza n. 17019 del 23 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:17019PEN

Massima

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L'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991 è compatibile con la condizione di associato, laddove la condotta illecita sia finalizzata a realizzare le esigenze del sodalizio di riferimento e le attività economiche svolte dall'indagato siano indubbiamente correlate, sul piano della gravità indiziaria, all'impiego di risorse alimentate dal rapporto intrattenuto con il clan mafioso, configurandosi così un inserimento del soggetto nel contesto associativo di stampo mafioso, anche attraverso lo svolgimento di compiti esecutivi e il ricorso al gruppo di riferimento per tutelare le iniziative economiche in corso, a prescindere dalla natura delle singole condotte illecite, che possono anche non presentare carattere intimidatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 793/2014 TRIB. LIBERTA' di CATANIA, del 24/04/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELLO MAGI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. Spinaci Sante, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.

IN FATTO E IN DIRITTO

1. Con ordinanza emessa in data 24 aprile 2014 il Tribunale di Catania -costituito…

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