Cassazione penale Sez. I sentenza n. 30502 del 1 agosto 2011

ECLI:IT:CASS:2011:30502PEN

Massima

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Il differimento dell'esecuzione della pena per motivi di grave infermità fisica, ai sensi dell'art. 147, comma 1, n. 2, c.p., è consentito solo in caso di infermità fisica e non psichica, per la quale ultima condizione è previsto il presidio di cui all'art. 148 c.p. La detenzione domiciliare per motivi di salute, ai sensi dell'art. 47-ter, comma 1, lett. c), o.p., si giustifica solo in presenza di condizioni di salute particolarmente gravi che richiedano costanti contatti con i presidi sanitari territoriali, dovendo in ogni caso essere valutata la compatibilità con l'ambiente carcerario e l'eventuale necessità di cure all'esterno. Pertanto, in assenza di infermità fisica o di condizioni di salute particolarmente gravi che richiedano cure esterne, il differimento dell'esecuzione della pena e la detenzione domiciliare per motivi di salute non possono essere concessi al detenuto che lamenti esclusivamente una patologia di natura psichiatrica, come una "sindrome depressiva reattiva", senza ripercussioni fisiche, essendo in tali casi applicabile il diverso presidio previsto dall'art. 148 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1688/2010 TRIB. SORVEGLIANZA di LECCE, del 11/01/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UMBERTO ZAMPETTI;

lette le conclusioni del PG Dott. BAGLIONE Tindari, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. Con ordinanza in data 11.01.2011 il Tribunale di Sorveglianza di Lecce rigettava l'istanza proposta dal detenuto Ma. Ma.…

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