Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 18386 del 27 aprile 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18386PEN

Massima

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L'aggravante della esposizione del bene alla pubblica fede, prevista dall'art. 625 n. 7 c.p., è configurabile anche quando il bene sottratto si trovi in un luogo privato, ma aperto al pubblico o comunque facilmente accessibile, come un cortile di casa di abitazione in diretta comunicazione con una pubblica via o un parcheggio privato non custodito, nonché in presenza di una recinzione, quando per le particolari modalità di accesso ad essa, risulti priva di vigilanza continua. Pertanto, ai fini dell'integrazione di tale aggravante, non è necessario che il bene si trovi in uno spazio pubblico, essendo sufficiente che esso sia esposto alla pubblica fede in ragione della sua collocazione in un luogo privato ma facilmente accessibile al pubblico. La giurisprudenza di legittimità ha consolidato tale interpretazione estensiva della norma, ritenendo che l'aggravante sussista anche quando il bene sottratto si trovi in un cortile condominiale o in un parcheggio privato non custodito, purché vi sia una diretta comunicazione con la pubblica via o comunque una facile accessibilità al pubblico, in assenza di una vigilanza continua. Ciò in quanto l'aggravante mira a tutelare la fiducia della collettività nella sicurezza dei beni esposti alla pubblica fede, a prescindere dalla natura pubblica o privata del luogo in cui essi si trovano, quando tale luogo risulti comunque facilmente accessibile al pubblico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. TORNESI ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/01/2017 della CORTE APPELLO di SALERNO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis))TA TORNESI;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. GALLI MASSIMO, che conclude per l'inammissibilita' di entrambi i ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 27 febbraio 2013 il Tri…

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