Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25953 del 7 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:25953PEN

Massima

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Il reato di estorsione (art. 629 c.p.) si configura non solo quando la minaccia è esplicita e determinata, ma anche quando è implicita, indiretta e indeterminata, purché sia idonea a incutere timore e a coartare la volontà del soggetto passivo, in relazione alle circostanze concrete, alla personalità dell'agente, alle condizioni soggettive della vittima e all'ambiente in cui opera. La distinzione tra il reato di estorsione e quello di truffa con prospettazione di un pericolo immaginario (art. 640 c.p.) deve essere effettuata valutando la concreta efficacia coercitiva della minaccia: si è in presenza di estorsione quando il male prospettato si presenta irresistibile e coarta la volontà della vittima; si è in presenza di truffa quando la minaccia del pericolo irrealizzabile, per la sua intrinseca consistenza, non ha capacità coercitiva, ma si limita ad influire sul processo di formazione della volontà deviandolo attraverso l'induzione in errore. Pertanto, la richiesta di denaro correlata alla propria parentela o conoscenza di soggetti appartenenti a gruppi criminali, benché priva formalmente di contenuto minatorio, può avere una fortissima carica intimidatoria, in particolare in zone sotto l'influenza di noti e agguerriti clan malavitosi, integrando così il reato di estorsione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. BORSELLINO Maria Daniela - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - rel. Consigliere

Dott. PACILLI Anna Rosaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 4/7/2017 della Corte d'appello di Napoli;
visti gli atti, la sentenza impugnata ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa AIELLI Lucia;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MOLINO Pietro, che ha concluso chiedendo che i ricorsi vengano dichiarati inammissibili.
PREMESSO IN FATTO
Con sentenza del 4/7/2017 la Corte d&#…

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