Cassazione penale Sez. III sentenza n. 25048 del 16 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:25048PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un singolo reato-fine può integrare l'elemento oggettivo della partecipazione ad un'associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, qualora le connotazioni della sua condotta, consapevolmente inserita nell'organizzazione per commettere il fatto, ne rivelino un ruolo specifico in funzione delle dinamiche operative e della crescita criminale dell'associazione. La valutazione del pericolo di recidiva, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, non deve basarsi esclusivamente sulla gravità del reato, ma anche sulle modalità del fatto e sulla personalità dell'indagato, in particolare sulla sua professionalità e inclinazione a commettere ulteriori reati della stessa specie, desumibili dal suo inserimento in un sodalizio criminale dedito al traffico internazionale di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMORESANO Silvio - Presidente

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro Mar - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 1/10/2015 del Tribunale di Catania;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita a relazione svolta dal Consigliere Dott. LIBERATI Giovanni;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DI NARDO Marilia, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 1 ottobre 2015 il Tribunale di Catania ha resp…

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