Il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. si differenzia dal reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ex art. 74 d.P.R. 309/1990 per il profilo programmatico dell'utilizzo del metodo mafioso, che nell'associazione di cui all'art. 416-bis c.p. si estrinseca nell'imposizione di una sfera di dominio sul territorio, con un'operatività non limitata al traffico di stupefacenti ma estesa a svariati settori illeciti. Pertanto, la circostanza aggravante dell'agevolazione dell'attività di un'associazione mafiosa, prevista dall'art. 7 d.l. 152/1991, conv. in l. 203/1991, è applicabile anche al reato associativo finalizzato al traffico di sostanze stupefacenti, in quanto tale aggravante ha natura oggettiva, essendo direttamente connessa alla struttura organizzativa dell'associazione e al suo collegamento con l'associazione mafiosa, che le garantisce avallo e protezione in cambio dello svolgimento a suo vantaggio di parte della propria attività illecita. Ciò comporta che l'aggravante in questione risulta comunicabile intersoggettivamente, senza necessità di accertare la specifica volontà di ciascun partecipe di agevolare l'associazione mafiosa, essendo sufficiente la constatazione che l'associazione per il traffico di stupefacenti si sia posta in una situazione di prossimità all'associazione mafiosa, traendone benefici in termini di protezione e avallo delle proprie attività criminali.