Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 26460 del 12 luglio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:26460PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La confisca di prevenzione dei beni di un soggetto indiziato di appartenere ad un'associazione mafiosa può essere disposta anche in assenza di attualità della pericolosità sociale dello stesso al momento dell'adozione della misura, purché la pericolosità sia stata accertata con riferimento al momento dell'acquisto dei beni oggetto della confisca. Ai fini della confisca, è sufficiente che il soggetto sia stato ritenuto indiziato di appartenere all'associazione mafiosa nel periodo in cui ha realizzato gli incrementi patrimoniali ritenuti sproporzionati rispetto ai redditi leciti, senza che sia necessario accertare la perdurante attualità della sua pericolosità sociale al momento dell'adozione del provvedimento ablatorio. Inoltre, il divieto del ne bis in idem non opera in materia di misure di prevenzione patrimoniali, poiché l'intangibilità del giudicato è limitata alla condizione rebus sic stantibus, sicché l'esercizio dell'azione di prevenzione non preclude l'esame di nuove e diverse circostanze emerse successivamente al primo provvedimento di confisca.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSTANZO Angelo - Presidente

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - rel. Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 22/12/2020 della Corte di appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere AMOROSO Riccardo;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale GIORDANO Luigi, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento indicato in epigrafe, la Corte di appello di Bologna ha rigettato l'app…

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