Il Comune può esercitare il potere di autotutela esecutiva per rientrare nel possesso di un immobile di sua proprietà adibito a alloggio di servizio per il custode di un istituto scolastico, qualora il rapporto di servizio che giustificava l'assegnazione dell'alloggio sia cessato. Tale potere di autotutela, di natura vincolata, spetta ai dirigenti comunali o ai responsabili di servizio/ufficio negli enti privi di personale dirigenziale, e non richiede la comunicazione di avvio del procedimento. L'occupazione sine titulo dell'immobile da parte del coniuge del custode cessato dal servizio non osta all'esercizio del potere di autotutela, in quanto la connessione funzionale tra concessione dell'alloggio e rapporto di servizio determina la decadenza della concessione stessa al venir meno del presupposto. L'immobile adibito ad alloggio di servizio per il custode di un istituto scolastico rientra nel patrimonio indisponibile del Comune, in quanto destinato a pubblico servizio ai sensi dell'art. 826 c.c., sicché il Comune può legittimamente esercitare il potere di autotutela esecutiva anche su tale tipologia di beni.