Il titolare di un servizio di autolinea non vanta un diritto soggettivo pieno alla conservazione in via esclusiva della "quota di mercato" rappresentata dai passeggeri che usufruiscono dei suoi mezzi di trasporto, ma soltanto un interesse di tipo economico alla non illegittima frustrazione della propria aspettativa economica, il quale riceve tutela solo in via indiretta mediante il contemperamento con l'interesse pubblico alla più razionale fruizione dei collegamenti terrestri. Pertanto, l'Amministrazione può legittimamente autorizzare modifiche al programma di esercizio di un'autolinea concorrente, anche se interferente con il percorso già autorizzato al ricorrente, purché tale provvedimento sia assistito da una congrua motivazione che dimostri come la modifica risponda ad effettive esigenze di pubblico interesse, come l'offerta di un servizio più comodo e con tempi di percorrenza ridotti per l'utenza. In tali casi, il titolare dell'autolinea originariamente autorizzata non può far valere in giudizio le sole proprie aspettative economiche, ma deve contestare specificamente i profili di maggiore utilità e razionalità del nuovo servizio autorizzato.