Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43745 del 25 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:43745PEN

Massima

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La continuazione tra reati non può essere riconosciuta sulla base del mero riferimento a un contesto delinquenziale organizzato, essendo necessario che le condotte integrative delle diverse violazioni siano state deliberate, almeno nelle loro componenti essenziali, sin da quando è stato commesso il primo reato. Pertanto, non è sufficiente il generico programma dell'organizzazione criminale di commettere reati omogenei per ritenere la continuazione, né è configurabile la continuazione tra il reato associativo e quei reati-fine che, pur rientrando nell'ambito delle attività del sodalizio criminoso ed essendo finalizzati al rafforzamento del medesimo, non erano programmabili "ab origine" perché legati a circostanze ed eventi contingenti ed occasionali o, comunque, non immaginabili al momento iniziale dell'associazione stessa. L'unicità del disegno criminoso, quale indispensabile condizione per la configurabilità della continuazione, richiede che le diverse condotte siano state deliberate sin dal compimento del primo reato, non essendo sufficiente il mero riferimento a un contesto delinquenziale organizzato. La decisione del giudice di merito, se congruamente motivata, non è sindacabile in sede di legittimità, essendo la possibilità di applicazione della disciplina della continuazione in sede esecutiva di carattere sussidiario e suppletivo rispetto alla sede di cognizione, stante il carattere più completo dell'accertamento e la mancanza dei limiti imposti dall'art. 671 c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristin - Presidente

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. AN. CI. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1679/2010 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 31/01/2011;

sentita la reazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

lette le conclusioni del PG che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 29.11.2010 la Corte di appello di Napoli, quale giudice dell'esecuzione, respingeva l'ista…

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