Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 18313 del 3 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:18313PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 si configura quando vi sia la prova di un vincolo stabile e duraturo tra i partecipi, caratterizzato dalla suddivisione di ruoli e compiti, dall'utilizzo di una base operativa comune, dalla gestione condivisa dei proventi illeciti e dalla necessità di ottenere l'autorizzazione dei vertici per poter operare. Tali elementi, desumibili anche da intercettazioni telefoniche ed ambientali, servizi di osservazione e pedinamento, nonché dalla disponibilità di sostanze stupefacenti, sono idonei a dimostrare la continuità delle attività di spaccio e approvvigionamento da parte di una struttura di tipo gerarchico piramidale, a prescindere dalla prova di un pactum sceleris formale. Inoltre, ai fini della valutazione delle esigenze cautelari e dell'adeguatezza della misura custodiale, il giudice deve considerare la gravità del reato, la reiterazione della condotta illecita, l'inserimento dell'indagato nell'ambiente criminoso dello spaccio di droga e l'inefficacia deterrente di precedenti condanne, senza che il trascorrere del tempo o la pregressa sottoposizione agli arresti domiciliari possano di per sé escludere il pericolo di reiterazione del reato, specie quando si procede per un delitto per il quale opera una presunzione relativa di adeguatezza della misura carceraria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. VIGNALE Lucia - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - Consigliere

Dott. MARI Attilio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/12/2022 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere VIGNALE LUCIA;
sentite le conclusioni del PG, in persona del Sostituto procuratore TAMPIERI LUCA, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore presente, avvocato (OMISSIS) del foro di PALERMO, che insistendo nei motivi di ricorso ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO…

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