Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 1614 del 2012

ECLI:IT:TARMI:2012:1614SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse quando, a seguito di successivi provvedimenti adottati dalla pubblica amministrazione, l'atto impugnato perde la propria efficacia lesiva nei confronti del ricorrente. In tali casi, il giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, in quanto il venir meno dell'interesse del ricorrente determina il difetto della condizione dell'azione. La declaratoria di improcedibilità comporta la compensazione delle spese di giudizio, in considerazione dell'accordo espresso delle parti e dell'assenza di soccombenza. Il principio di diritto affermato mira a garantire l'economia processuale e l'effettività della tutela giurisdizionale, evitando pronunce su atti ormai privi di rilevanza per il ricorrente. Esso si applica ogni qualvolta l'atto impugnato perda la propria efficacia lesiva per fatti sopravvenuti, indipendentemente dalla natura dell'atto stesso e dalla materia oggetto del giudizio amministrativo. La declaratoria di improcedibilità per carenza di interesse sopravvenuta consente di evitare un inutile dispendio di attività processuale, concentrando l'attività giurisdizionale sui soli atti ancora produttivi di effetti pregiudizievoli per il ricorrente. Tale principio, pertanto, costituisce un corollario del più ampio canone di ragionevole durata del processo e di economia processuale, in attuazione dei quali il giudice amministrativo è tenuto a pronunciarsi sull'attualità dell'interesse del ricorrente, anche d'ufficio, al fine di evitare pronunce meramente dichiarative.

Sentenza completa

N. 02572/2002
REG.RIC.

N. 01614/2012 REG.PROV.COLL.

N. 02572/2002 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2572 del 2002, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio del primo, in Milano, piazza Duse, 3;

contro

Comune di Vimercate, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), presso il cui studio, in Milano, via Casati 1, è elettivamente domiciliato;

per l'annullamento,

previa sospensione dell’esecuzione,

dell’ordinanza di demolizione n. 154/4 dell’11 giugno 2002.

Visti il ricorso e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio del Comune di Vimercate;

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.