Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9823 del 4 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:9823PEN

Massima

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Il reato di partecipazione ad un'associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, previsto dall'articolo 74, comma 2, del D.P.R. n. 309 del 1990, rientra nell'ambito di applicazione dell'indulto di cui alla Legge n. 241 del 2006, il quale esclude dalla sua fruibilità solo le ipotesi di cui ai commi 1, 4 e 5 del medesimo articolo 74. Pertanto, il condannato per il reato di cui al comma 2 dell'articolo 74 può beneficiare dell'indulto sulla parte di pena inflitta per tale reato associativo, non essendo lo stesso ricompreso tra le fattispecie escluse dal provvedimento indulgenziale. Il giudice non può negare il beneficio dell'indulto sulla base di una generica riferibilità del reato all'articolo 74 del D.P.R. n. 309 del 1990, dovendosi invece operare una specifica valutazione della disposizione applicata al caso concreto al fine di verificarne l'effettiva riconducibilità alle ipotesi escluse dall'indulto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SANTACROCE Giorgio - Consigliere

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. GIRONI Emilio Giovan - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IN. BR. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 29/05/2007 GIUD. SORVEGLIANZA di CUNEO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIRONI EMILIO GIOVANNI;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dr. BAGLIONE (concl. conf.).

La Corte:

OSSERVA

Vista l'ordinanza in epigrafe, che ha respinto il reclamo di In. Br. avverso la limitazione del numero dei colloqui telefo…

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