Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47003 del 22 novembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:47003PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la congruenza e la logicità della motivazione di un provvedimento cautelare, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine all'attendibilità delle fonti e alla rilevanza del materiale probatorio, quando la motivazione risulti adeguata, coerente ed esente da errori logici e giuridici. Il controllo di legittimità è limitato a verificare se il giudice abbia dato conto in modo logico e congruo delle ragioni che lo hanno indotto ad affermare la gravità del quadro indiziario a carico dell'indagato, valorizzando gli esiti delle investigazioni, senza poter sindacare la ricostruzione del fatto e gli apprezzamenti del giudice di merito. Pertanto, il ricorso per cassazione non può essere utilizzato per proporre una diversa valutazione delle prove, ma solo per denunciare vizi logici o giuridici della motivazione, come il travisamento della prova o l'illogicità manifesta. Inoltre, il requisito della specificità dei motivi di ricorso implica l'onere di indicare in modo chiaro e preciso gli elementi posti a base delle censure, al fine di consentire al giudice dell'impugnazione di individuare i rilievi mossi ed esercitare il proprio sindacato; pertanto, il ricorso generico e indeterminato è inammissibile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO E. Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/04/2023 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS), difensore del ricorrente, che ha concluso chiedendo l'annullamento della ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FAT…

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