Il rigetto dell'istanza di rinnovo dell'autorizzazione per la vendita di generi di monopolio, motivato dalla mancata dichiarazione di un debito tributario di modesta entità, deve essere valutato alla luce del principio di proporzionalità, in modo da bilanciare l'interesse pubblico all'osservanza degli obblighi fiscali con il diritto dell'esercente all'esercizio dell'attività economica. L'applicazione automatica della sanzione della revoca dell'autorizzazione, senza considerare la natura e l'entità del debito, nonché la condotta complessiva del titolare, può risultare sproporzionata e in contrasto con i principi di ragionevolezza e buon andamento dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 della Costituzione. L'Amministrazione, pertanto, è tenuta a valutare con particolare attenzione le circostanze del caso concreto, verificando se il mancato adempimento tributario sia ascrivibile a negligenza o a difficoltà economiche temporanee dell'esercente, e se la sanzione della revoca risulti effettivamente proporzionata rispetto alla gravità della violazione, al fine di assicurare il giusto bilanciamento tra l'interesse pubblico e quello privato. Solo in presenza di gravi e reiterate inadempienze o di condotte fraudolente, l'Amministrazione potrà legittimamente disporre la revoca dell'autorizzazione, nel rispetto del principio di proporzionalità.