La giurisdizione in materia di provvedimenti amministrativi che incidono in modo diretto e immediato sul regime delle acque pubbliche spetta al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, ai sensi dell'art. 143 del R.D. n. 1775/1933, anche quando tali provvedimenti non siano adottati da pubbliche amministrazioni istituzionalmente preposte alla cura degli interessi in materia idrica, purché siano idonei a disciplinare l'esercizio delle opere idrauliche o a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio e alla realizzazione delle opere stesse, ovvero a stabilire o modificarne la localizzazione. Pertanto, il ricorso avverso un provvedimento amministrativo che impone al proprietario di un fondo privato l'esecuzione di una serie di lavori ed opere finalizzati a normalizzare il deflusso delle acque meteoriche e a prevenire fenomeni di esondazione di un corso d'acqua pubblico, rientra nella giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, in quanto tale provvedimento incide direttamente sul regime delle acque pubbliche, disciplinandone la gestione e l'esercizio. In tali casi, il giudice amministrativo adito deve dichiarare l'inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione, disponendo la rimessione della causa al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, ai sensi dell'art. 11, comma 2, del Codice del processo amministrativo e dell'art. 59 della legge n. 69/2009.