Consiglio di Stato sentenza n. 1092 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:1092SENT

Massima

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Il vincolo di destinazione imposto dal piano regolatore generale per attrezzature e servizi pubblici, realizzabili anche ad iniziativa privata o promiscua, pur avendo carattere particolare, non costituisce un vincolo espropriativo, soggetto a scadenza quinquennale e indennizzo, bensì un vincolo di natura conformativa, che limita e condiziona l'attività edificatoria in funzione degli obiettivi di tutela dell'interesse pubblico generale, senza comportare la perdita definitiva della proprietà privata. Pertanto, la previsione urbanistica che riserva la realizzazione di tali servizi pubblici alla sola pubblica amministrazione, ad eccezione dei servizi religiosi, non determina un vincolo espropriativo, ma una destinazione di tipo conformativo, che non richiede indennizzi per le limitazioni previste dallo strumento urbanistico e non ha scadenza temporale. Ciò comporta che, in presenza di una simile previsione, l'amministrazione competente debba riesaminare la domanda di riqualificazione urbanistica presentata dal privato, valutando anche gli ulteriori profili relativi alla dimensione del lotto e all'eventuale esistenza di usi civici, al fine di pronunciarsi nuovamente ed in modo esplicito sulla destinazione dell'area.

Sentenza completa

Pubblicato il 31/01/2023

N. 01092/2023REG.PROV.COLL.

N. 00006/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6 del 2016, proposto dal Comune di Ardea, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall’avvocato Peppino Mariano, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via G. Pierluigi da Palestrina, n. 55;

contro

2m Costruzioni S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’avvocato Mario Lupi, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, Lungotevere dei Mellini, n. 10;

per la riforma

della sentenza del T.a.r. Lazio, Sezione II-
quater
, n. 6346/2015, resa tra le parti.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

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