Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18726 del 5 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:18726PEN

Massima

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Il reato di riciclaggio si configura quando l'agente, con qualsiasi operazione, ostacola l'identificazione della provenienza delittuosa di beni, anche attraverso la sostituzione o la contraffazione di elementi identificativi del bene, come targhe e numeri di telaio, pur in assenza di finalità di profitto o lucro. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, consistente nella consapevolezza dell'origine delittuosa del bene e nella volontà di compiere attività volte ad occultarne la provenienza. La valutazione della prova ai fini della pronuncia di condanna deve fondarsi sulla certezza processuale della responsabilità dell'imputato, senza che la mera prospettazione di ricostruzioni alternative possa far ritenere violata la regola dell'"al di là di ogni ragionevole dubbio", purché la motivazione del giudice di merito sia logica e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - est. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS) il (OMISSIS), rappresentato e assistito dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso la sentenza della Corte d'appello di Messina, n. 12/2011, in data 10.06.2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
preso atto della ritualita' delle notifiche e degli avvisi;
sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. PELLEGRINO Andrea;
udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. ANIELLO Roberto che ha concluso chie…

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