Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9337 del 4 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:9337PEN

Massima

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Il delitto di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia, costringe la vittima a consegnare una somma di denaro o altra utilità patrimoniale, realizzando così un ingiusto profitto. La condotta estorsiva si consuma nel momento in cui la vittima, a causa della costrizione subita, effettua la consegna del denaro o dell'utilità richiesta, a prescindere dall'intervento successivo delle forze dell'ordine che procedono all'arresto dell'autore e alla restituzione del bene alla persona offesa. Ciò che rileva ai fini della configurabilità del reato è lo stato di costrizione in cui versa la vittima al momento della consegna, indipendentemente dalle ragioni soggettive che l'hanno indotta ad aderire alla pretesa estorsiva. Perché il fatto possa qualificarsi come estorsione e non come esercizio arbitrario delle proprie ragioni, è necessario che la condotta minacciosa assuma una forza intimidatoria tale da andare oltre il ragionevole intento di far valere un preteso diritto, trasformandosi in una condotta finalizzata al conseguimento di un profitto ingiusto. In tal caso, la coartazione della volontà della vittima assume i caratteri dell'ingiustizia, configurando il delitto di estorsione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAMMINO Matilde - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. ALMA Marco Maria - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS), rappresentata ed assistita dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso la sentenza della Corte di appello di Bari, seconda sezione penale, n. 2856/2016, in data 13/03/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. Pellegrino Andrea;
udita la requisitoria del Sostituto procuratore generale Dr. Sante Spinaci che ha concluso chiedendo di rigettarsi il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con se…

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