Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 2362 del 2022

ECLI:IT:TARMI:2022:2362SENT

Massima

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Il proprietario di un immobile che abbia realizzato opere in assenza di permesso di costruire o in difformità dal titolo edilizio originario è tenuto all'integrale demolizione o alla rimessa in pristino delle stesse, senza possibilità di sanatoria o di mantenimento parziale delle opere, in quanto il principio di legalità edilizia prevale sulle esigenze di tutela dell'affidamento e del legittimo affidamento del privato. L'ordine di demolizione o di rimessa in pristino costituisce un provvedimento vincolato per l'amministrazione comunale, che non può essere disatteso o eluso nemmeno in presenza di sopravvenute valutazioni di opportunità o di convenienza pubblica, in quanto la tutela dell'interesse pubblico alla regolarità edilizia e urbanistica prevale sulle ragioni di carattere privato. L'inottemperanza all'ordine di demolizione o di rimessa in pristino entro il termine assegnato comporta l'esecuzione d'ufficio da parte del Comune, con addebito delle relative spese a carico del proprietario inadempiente. Il principio di legalità edilizia, che impone la rimozione di opere abusive, non può essere derogato nemmeno in presenza di un mutamento della destinazione d'uso dell'immobile o di una diversa valutazione dell'interesse pubblico, in quanto l'ordinamento giuridico non consente di sanare ex post situazioni di illegalità edilizia attraverso il rilascio di titoli edilizi in sanatoria. Il proprietario che abbia realizzato opere in assenza di permesso di costruire o in difformità dal titolo edilizio originario non può invocare a sua difesa il principio del legittimo affidamento, in quanto la conoscenza o la conoscibilità della normativa edilizia vigente gli impone di attivarsi preventivamente per ottenere il necessario titolo abilitativo prima di eseguire i lavori, senza poter confidare nell'inerzia o nella tolleranza dell'amministrazione. Pertanto, l'ordine di demolizione o di rimessa in pristino costituisce un provvedimento vincolato e doveroso per l'amministrazione comunale, che non può essere disatteso o eluso nemmeno in presenza di sopravvenute valutazioni di opportunità o di convenienza pubblica, in quanto la tutela dell'interesse pubblico alla regolarità edilizia e urbanistica prevale sulle ragioni di carattere privato.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/10/2022

N. 02362/2022 REG.PROV.COLL.

N. 01617/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1617 del 2018, proposto da
Paolo Teani e Sara Baggi, rappresentati e difesi dall'avvocato Bruno Bianchi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio fisico presso il suo studio in Milano, via San Giovanni sul Muro, 18;

contro

Comune di Aprica, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

dell'ordinanza di demolizione e di rimessa in pristino n. 7 del 20 aprile 2018 per interventi realizzati in assenza, in totale/parziale difformità o con variazioni essenziali al provvedimento autorizzativo, successivamente notificata ai ricorrenti in data 07.0…

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