Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36665 del 10 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:36665PEN

Massima

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Il rifiuto di un atto d'ufficio da parte del pubblico ufficiale si configura non solo in presenza di una specifica richiesta o ordine, ma anche quando sussista un'urgenza sostanziale che imponga il compimento dell'atto, in modo tale che l'inerzia del pubblico ufficiale assuma la valenza del consapevole rifiuto dell'atto medesimo. Pertanto, l'integrazione del reato di rifiuto di atti d'ufficio di cui all'art. 328 c.p. non richiede necessariamente una formale richiesta o ordine, essendo sufficiente l'esistenza di un dovere giuridico di agire tempestivamente per ragioni di giustizia, la cui inosservanza da parte del pubblico ufficiale equivale al rifiuto dell'atto. Tale interpretazione, volta a garantire l'effettività dell'azione amministrativa e la tutela dei diritti dei cittadini, non realizza un'applicazione retroattiva della norma penale, ma si configura come una mera interpretazione giurisprudenziale di una fattispecie incriminatrice già esistente, in linea con i principi costituzionali di uguaglianza e legalità. Pertanto, il rifiuto di notificare tempestivamente atti giudiziari, pur in assenza di una specifica richiesta, integra gli estremi del reato di cui all'art. 328 c.p. qualora tale notifica sia imposta da ragioni di giustizia, senza che rilevi la mancata conoscenza dell'atto da parte del pubblico ufficiale, essendo sufficiente l'accertamento della sua disponibilità materiale. L'elemento soggettivo del reato è integrato dal dolo generico, non richiedendosi la prova di un intento specifico di recare pregiudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. BASSI A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1451/2014 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 18/12/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/07/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALESSANDRA BASSI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'Ambrosio Vito, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS), per (OMISSIS) che ha insistito per l'accoglimento dei motivi.
RITENUTO IN FATTO<…

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