Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40121 del 12 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:40121PEN

Massima

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Il riconoscimento del vizio parziale di mente, quale causa di diminuzione della imputabilità, richiede l'accertamento di un nesso eziologico tra il disturbo mentale dell'imputato e il reato commesso, valutato con particolare riguardo alla prossimità temporale tra il fatto e la perizia psichiatrica, nonché all'assenza di fattori successivi, come l'esperienza carceraria, che possano aver inciso sulla capacità di intendere e di volere dell'imputato al momento del fatto. Il giudice deve pertanto considerare attentamente le risultanze peritali, senza privilegiare aprioristicamente quelle più distanti dal fatto, e valutare in modo logico e coerente l'incidenza del disturbo mentale sulla commissione del reato, senza attribuire rilievo a elementi estranei o successivi al fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PA. AN. PI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 9103/2008 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 21/09/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/10/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Salvi Giovanni che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Ha proposto ricorso per cassazione il difensore di Pa. An. Pi. , avverso la sentenza…

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