Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la controversia relativa alla decurtazione delle somme dovute a titolo di compensazione per l'espletamento dell'obbligo di servizio pubblico di trasporto locale, ha affermato il principio secondo cui la giurisdizione in materia di corrispettivi, indennità e altri compensi relativi ai pubblici servizi, come il trasporto pubblico locale, appartiene al giudice ordinario e non al giudice amministrativo. Ciò in quanto il rapporto tra il soggetto pubblico e l'erogatore del servizio non implica l'esercizio di un munus pubblico, ma si riconduce allo schema ordinario del rapporto paritetico di natura privatistica, con la conseguente esclusione della giurisdizione amministrativa. Anche laddove vengano in rilievo atti unilaterali dell'amministrazione, come nel caso di recupero di somme ritenute indebitamente erogate, tali atti non assumono natura provvedimentale, ma si configurano come esercizio di diritti potestativi idonei a incidere sulla materia contrattuale su base privatistica, senza alcun profilo di discrezionalità amministrativa. Pertanto, le controversie aventi ad oggetto la determinazione dei corrispettivi, dei canoni o di altri compensi relativi ai pubblici servizi, come il trasporto pubblico locale, rientrano nella giurisdizione del giudice ordinario, essendo estranee alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo prevista dall'art. 133, comma 1, lett. c) del Codice del processo amministrativo.