Cassazione penale Sez. I sentenza n. 368 del 9 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:368PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuità criminosa tra più reati associativi di stampo mafioso non può essere riconosciuta quando i diversi sodalizi criminali, pur essendo espressione della medesima organizzazione mafiosa, sorgono in momenti cronologicamente distinti e a seguito di un periodo di forte tensione e di accesa faida tra le famiglie che li compongono, le quali sono poi costrette a stringere un'alleanza per opporsi ad altre consorterie presenti sul territorio. In tali ipotesi, la diversa collocazione temporale dei fatti e l'interruzione del disegno criminoso unitario, determinata dalla fase di conflittualità interna, impediscono di ritenere integrata la fattispecie del reato continuato, nonostante la sostanziale omogeneità delle condotte ascritte all'imputato. Il giudice, pertanto, è tenuto a valutare con rigore la sussistenza dei presupposti per l'applicazione dell'istituto della continuazione, evitando di estenderla in modo automatico a situazioni in cui l'unitarietà del programma criminoso risulta compromessa da elementi oggettivi, quali la cesura temporale e l'intervenuta ricomposizione dei contrasti interni all'organizzazione mafiosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

Dott. COCOMELLO Assunta - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/7/2017 del Gip Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa COCOMELLO Assunta;
lette le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOCCI Stefano che chiede dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Il Gip presso il Tribunale di Catanzaro, in funzione di Giudice dell'esecuzione, con ordinanza d…

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