Cassazione penale Sez. I sentenza n. 1602 del 16 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:1602PEN

Massima

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Il reato di propaganda di idee fondate sull'odio razziale o etnico, di cui all'art. 604-bis c.p., richiede la concreta idoneità della condotta a determinare il pericolo di comportamenti discriminatori, non essendo sufficiente la mera manifestazione di sentimenti di generica antipatia, insofferenza o rifiuto riconducibili a motivazioni attinenti alla razza, nazionalità o religione. La discriminazione per motivi razziali deve fondarsi sulla qualità personale del soggetto, e non sui suoi comportamenti. Pertanto, l'esposizione di manifesti pubblicitari che, pur contenendo espressioni violente e crudeli, si limitino a invocare l'applicazione di una pena sproporzionata (come la pena di morte) in relazione a un grave fatto di cronaca commesso da un soggetto indicato come "clandestino", senza che sia dimostrata la concreta idoneità della condotta a determinare il pericolo di comportamenti discriminatori fondati sulla razza o l'origine etnica, non integra il reato di propaganda di idee fondate sull'odio razziale o etnico. In tali casi, il giudice deve procedere a un'attenta ricostruzione del contesto in cui si colloca la condotta, al fine di verificare il concreto pericolo di discriminazione, contemperando i principi di pari dignità e non discriminazione con quello di libertà di espressione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASA Filippo - Presidente

Dott. LIUNI Teresa - Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/02/2019 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. APRILE STEFANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. TAMPIERI LUCA, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
Dato atto dell'assenza del difensore.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, l…

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