Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25319 del 13 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:25319PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la richiesta di differimento facoltativo dell'esecuzione della pena detentiva per grave infermità fisica ai sensi dell'art. 147 c.p., n. 2, deve accertare se le condizioni di salute del condannato siano talmente gravi da rendere l'espiazione della pena in contrasto con il senso di umanità e da escludere la sua pericolosità sociale e la capacità di avvertire l'effetto rieducativo del trattamento penitenziario. Ove le patologie, pur gravi sotto il profilo sanitario, non siano incompatibili con la detenzione e possano essere adeguatamente fronteggiate nell'ambiente carcerario, il giudice può disporre, in alternativa al differimento, la detenzione domiciliare ai sensi dell'art. 47-ter, comma 1-ter, ord. pen., che prescinde dalla durata della pena da espiare, operando un bilanciamento tra le esigenze di cura del condannato e quelle di sicurezza della collettività. Il giudice deve quindi valutare, sulla base di un quadro probatorio completo e aggiornato, se le condizioni di salute del detenuto siano tali da rendere l'esecuzione della pena in contrasto con il senso di umanità e da escludere la sua pericolosità sociale e la capacità di avvertire l'effetto rieducativo del trattamento penitenziario, ovvero se, pur in presenza di gravi patologie, le stesse possano essere adeguatamente fronteggiate nell'ambiente carcerario, eventualmente mediante l'applicazione della detenzione domiciliare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 482/2011 TRIBUNALE SORVEGLIANZA di CATANZARO del 26/07/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

lette le conclusioni del Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto rigettarsi il ricorso, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 26 luglio 2012 il Tribunale di sorveglianza di Catanzaro ha rigettato …

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