Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33225 del 8 settembre 2021

ECLI:IT:CASS:2021:33225PEN

Massima

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La detenzione di un documento di identità falso, anche solo ideologicamente, integra il reato di cui all'art. 497-bis, comma 1, c.p., mentre la condotta di fabbricazione, formazione o detenzione per uso non personale di un documento falso, ovvero la detenzione per uso personale qualora si sia concorso nella contraffazione, integra la fattispecie più grave prevista dal comma 2 della medesima norma. Il giudice di merito può fondare la propria decisione sulla valutazione complessiva degli elementi di prova acquisiti, senza che il sindacato di legittimità possa estendersi alla mera rivalutazione del significato probatorio degli stessi, salvo l'ipotesi di travisamento della prova dichiarativa, che richiede l'evidenza di una palese e non controvertibile difformità tra il senso intrinseco della singola dichiarazione e quello attribuitole dal giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/05/2019 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DE MARZO GIUSEPPE;
lette le conclusioni del Procuratore generale, Dott. Giovanni Di Leo, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Nell'interesse di (OMISSIS) viene proposto ricorso per cassazione nei confro…

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